La mia storia (e quella di Pepita)
Ti racconto da dove è nato questo amore che ho per i ricci e di come tutto è iniziato.
Mi chiamo Dafne e da sempre coltivo un amore sconfinato per gli animali. Da bambina ero quella che scappava da scuola convinta di poter salvare ogni creatura in difficoltà. Alla mia comunione, mentre tutti i bambini ricevevano la classica catenina con la Madonna, mia madre — che aveva già capito la mia indole — mi regalò delle tartarughe di terra.
Nel tempo, la mia casa è sempre stata un rifugio per animali “rotti”, come li chiamava affettuosamente mia madre: quelli che nessun altro avrebbe accolto.
E poi, il 26 dicembre scorso, è arrivato l’incontro che mi ha cambiata. Durante una passeggiata, ho trovato un piccolo riccio. L’ho raccolto e contattato subito l’associazione Amici del Riccio. Alex mi spiegò che, con i suoi 280 grammi, quel batuffolo spinoso non avrebbe superato l’inverno: per il letargo servono almeno 650 grammi. Al centro non c’era posto, così la sorte ha deciso: il riccio sarebbe venuto con me.
L’ho sistemato in una gabbia con una scatolina come tana. Restava un piccolo dettaglio: dirlo al mio compagno, Matteo. Ricordo che a Natale, scherzando, mi aveva detto che avrebbe voluto un panda rosso in regalo. Così, quando tornò a casa, gli dissi che gli avevo preso un panda rosso… travestito da riccio. Anche per lui fu amore a prima vista.
E così nacque Pepita P. Brown, la nostra polpetta spinosa (io adoro dare i cognomi agli animali). La “P” rimane per ora un piccolo mistero che vi svelerò più avanti.
Quello che conta è che Pepita mi ha aperto un mondo nuovo. In quel periodo ero a casa dal lavoro per un problema di salute non proprio simpatico e mi sentivo senza scopo, come se il mondo andasse avanti senza di me. Prendermi cura di lei, invece, mi ha dato un senso, una routine, una scintilla di gioia quotidiana. In un certo senso… ci siamo salvate a vicenda.
Da qui nasce questo progetto: per raccontare storie e curiosità sul magico mondo dei ricci (o come li chiamo io, polpette spinose), condividere consigli con il supporto di veri esperti, e — perché no — magari raccogliere fondi per cibo e cure veterinarie, o trovare qualche volontario pronto ad aiutare.
Benvenuti nel mio piccolo mondo spinoso. 🌿🦔